La Rinascita di una Leggenda: Il Ritorno della Mustang a Le Mans
La Rinascita di una Leggenda: Il Ritorno della Mustang a Le Mans
Un Viaggio nel Tempo e nella Passione
Giovedì 13/06/2024
Non sono mai stato un amante delle partenze in ritardo. Il mio amico Nicola, invece, quando si tratta di arrivare in ritardo, è campione del mondo.
Il sole stava sorgendo mentre il rombo profondo del motore V8 della mia Ford Mustang 2007 Roush Stage 1 convertibile risuonava attraverso il tranquillo quartiere. Era l’inizio di un viaggio che avevo sognato da tempo, uno che mi avrebbe portato, insieme al mio amico fraterno Nicola, alla mitica 24 Ore di Le Mans.
Con le valigie stipate nel bagagliaio e gli occhiali da sole calati, partimmo di buon’ora per affrontare la lunga strada fino a Le Mans. La nostra Mustang, con il suo motore da 4.6 litri, erogava una potenza che si sentiva fino alle ossa. Ogni cambiata manuale era una danza meccanica, un dialogo intimo tra uomo e macchina. Le autostrade francesi sembravano fatte apposta per lasciar sfogare quel potente V8, mentre ci immergevamo nel panorama mozzafiato della campagna.
Quest’anno era speciale: la Ford Mustang tornava in pista dopo un’assenza di più di mezzo secolo. Nel 1967, Claude De Bois aveva cercato di scrivere la storia con una Shelby GT350, ma il destino aveva avuto altri piani. Ora, il team Proton era pronto a riportare la leggenda sul circuito, con 3 team, e non potevamo mancare a questo evento storico.
Mettersi in Viaggio con una Leggenda
Mettersi in viaggio con una Ford Mustang Roush Stage 1 Convertible del 2007, di 17 anni, è un’esperienza speciale. Il numero di persone che ti salutano con i fari, le frecce, il pollice su o con la mano è incredibile. Dimostra quanto questa autovettura sia nell’immaginazione e nei sogni di tante generazioni.
Nicola ed io parlavamo di tutto: delle nostre avventure passate, delle gare leggendarie e, naturalmente, delle Mustang che avremmo visto in azione. Ogni chilometro percorso era un passo più vicino a quella che sapevamo sarebbe stata un’esperienza indimenticabile.
Già dalle prime soste nelle aree di servizio, la curiosità generata era tantissima. Il piano era chiaro: percorrere le prime 10 ore tutte di un fiato, per arrivare il più vicino possibile all’autodromo. Il venerdì, infatti, grazie all’aiuto del Mustang Club de France, saremmo entrati nell’Hospitality Ford Performance, per incontrare una nostra vecchia conoscenza: Aaron Shelby, e scambiare qualche parola con lui.
Arrivati nella cittadina dove si trovava il Bed and Breakfast, avevamo ad attenderci una meravigliosa sorpresa: eravamo gli unici ospiti, e avevamo a nostra disposizione una piscina riscaldata, al coperto. Cenare con una consegna a domicilio a bordo piscina è stato una conseguenza meravigliosa.
L’Arrivo a Le Mans
Venerdì 14/06/2024
Arriviamo sotto un cielo nuvoloso alla cittadina di Le Mans. Giunti a Le Mans, l’atmosfera era elettrica. La città viveva e respirava la gara. Le strade erano decorate con bandiere, i ristoranti erano pieni di appassionati che discutevano animatamente, e il ruggito dei motori faceva da colonna sonora incessante.
Parcheggiammo la nostra Mustang vicino al circuito, nell’Airbnb che avevamo prenotato (che si rivelò poi catastrofico, sia per condizioni generali che per pulizia) e ci avviammo, in sella al monopattino elettrico che ci eravamo portati, verso l’ingresso dell’autodromo.
Dopo la foto di rito, entrammo in uno dei templi dell’automobilismo mondiale. L’emozione era tanta, ma avevamo un appuntamento nell’Hospitality di Ford Performance. Per il 60esimo anniversario, anche l’hospitality era addobbata a tema. L’accoglienza dello staff Ford è stata fantastica. Rivedere Aaron Shelby dà sempre l’impressione di rivedere un vecchio amico.
Il passo successivo è stata la visita allo stand Ford, nel Manufacturers Village. Ospite d’onore: la Ford Mustang GTD. Un veicolo incredibile, che dal vivo risulta ancora più spettacolare. Dopo qualche foto e video di rito, ci siamo avviati all’interno dell’autodromo, per il giro a piedi e la visita alla Pit Lane. Le GT3 dal vivo sono mostruosamente belle.
Il tragitto dall’autodromo al centro città per la parata dei piloti si è rivelato più complicato del previsto. La pioggia (che ci avrebbe fatto compagnia per i giorni a seguire), unita al traffico e alla marea di persone presenti, ci ha fatto arrivare a parata iniziata. Dopo cena, siamo rientrati nella terribile casa presa in affitto, consapevoli del fatto che, il giorno dopo, avremmo visto, per la prima volta, la partenza della 24h di Le Mans dal vivo.
Il Ritorno della Mustang in Pista
Sabato 15/06/2024
330.000 persone presenti, pioggia, vento freddo, tribuna scoperta: la ricetta perfetta per mettere a dura prova anche i più indomiti di spirito.
Il giro di warm-up non ha scaldato solo le auto, ma anche i nostri cuori. Lo spettacolo della partenza, con le forze speciali che si calano dall’elicottero con la bandiera, la squadra aerea francese che disegna i colori della bandiera francese, è un altro carico emozionale importante.
Quando finalmente il momento tanto atteso arrivò, il cuore batteva all’impazzata. Vedere le Ford Mustang del Team Proton sfrecciare sulla pista era un sogno che si avverava. Il rombo dei motori, il profilo inconfondibile delle auto e la tensione della competizione erano un mix perfetto di adrenalina e nostalgia.
Dopo ore di pioggia e vento incessanti, al calare della sera, io e Nicola decidemmo che per il sabato ne avevamo avuto abbastanza. Distrutti, ci avviammo verso la casa presa in affitto. Il freddo, la stanchezza, i chilometri a piedi dentro l’autodromo, ci fecero rimanere in casa a guardare, ancora per qualche ora, prima di dormire, la corsa in TV. Ci siamo, ahimè, persi i fuochi d’artificio e il concerto, che sono cominciati qualche ora dopo che eravamo sprofondati nelle braccia di Morfeo.
La Gara e il Finale
Domenica 16/06/2024
La pioggia. Durante la notte, ha causato svariati incidenti in pista, e ben un’ora di safety car (mai vista in anni di 24h di Le Mans) è rimasta un fattore di disturbo, a fasi alterne, per quasi tutta la giornata.
La mia città di origine, Piacenza, in Emilia-Romagna, è famosa solo per qualche salume e per un team molto speciale che corre in svariate competizioni: A.F. Corse. A.F. sta per Amato Ferrari, pilota piacentino che ha corso per anni nelle gare di endurance e che, nel 2002, ha fondato l’omonimo team. Già vincitore della 24h di Le Mans nel suo centenario, nel 2023, quest’anno si è ripetuto, arrivando primo e terzo.
Il team Proton aveva preparato delle Mustang straordinarie, e il debutto fu fenomenale.
Al termine della gara le Mustang, che si erano piazzate terze, quarte e diciassettesime, hanno ottenuto un risultato eccezionale per un ritorno tanto atteso.
L’orgoglio e la passione che si respiravano erano tangibili, e Nicola ed io non riuscivamo a smettere di parlare delle imprese delle nostre beniamine.
Avevamo vinto come italiani, e la nostra Ford Mustang ci aveva donato un risultato inatteso. Visti giro d’onore, premiazioni, recuperati gli ultimi gadget e le nostre valigie dalla casa in affitto, ci siamo messi subito in strada, direzione Italia, sotto una pioggia sempre più incessante, ovviamente.
Un Ritorno Carico di Emozioni
La strada del ritorno, sotto un diluvio torrenziale, fu un continuo ripercorrere i momenti salienti della gara. Ogni accelerazione della nostra Mustang sembrava un eco della competizione appena vista. Ci fermammo in un piccolo bistrot lungo la strada per un caffè e, mentre il cielo iniziava a schiarirsi, mostrando un pallido tramonto, riflettevamo su quanto avevamo appena vissuto. Fermatici a dormire distrutti all’altezza di Lione, decidemmo di fare i chilometri rimanenti il giorno successivo, tutti di un fiato.
Un Legame Indissolubile
Il viaggio a Le Mans non fu solo una celebrazione delle Mustang e della loro gloriosa storia, ma anche un momento per rafforzare l’amicizia con Nicola: impegni lavorativi e personali, figli e la distanza a volte giocano contro il tempo che si può dedicare agli amici.
nel garage, sporca esattamente come un’autovettura che ha appena finito la 24 ore, sapevo che quel viaggio sarebbe rimasto impresso nei nostri cuori per sempre.
Ogni curva della strada e ogni rombo del motore ci ricordavano perché amavamo così tanto quelle auto e quel mondo.
Era più di una semplice gara; era una testimonianza del legame tra l’uomo e la macchina, un legame fatto di passione, dedizione e sogni condivisi.
Con il vento tra i capelli e il cuore colmo di emozioni, tornammo a casa consapevoli di aver vissuto qualcosa di unico. La Mustang aveva fatto il suo trionfale ritorno a Le Mans, e noi eravamo stati lì per vederlo. E mentre parcheggiavo la mia Roush Stage 1
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